Oggi incontriamo Laura che in carcere, grazie ad una persona di fede, è riuscita a iniziare una nuova avventura.
Ciao Laura, durante l’esperienza del carcere qual è stata la tua maggiore inquietudine?
“Beh io parlerei di un malessere generale dove paura, solitudine e abbandono mi creavano un’inquietudine quasi indicibile. Essenzialmente e’ stato un forte senso di abbandono”.
Cosa ti ha dato speranza?
“La speranza me l’ha data una piccola dolce suora, che in carcere accudiva tutte noi. Lei mi ha preso per mano e mi ha semplicemente detto di sorridere alla vita, perché io sono figlia del nostro buon Dio e di credere in Lui. Io di primo acchito l’ho un po’ derisa, però poi lei è stata quella che mi ha dato speranza e fiducia”.
Cosa diresti a Laura “giovane” se potessi tornare nel passato ed incontrarla?
“Sei stata semplicemente una stupida ad abbandonare la tua famiglia e a non credere ai valori che ti hanno dato, tra cui la fede. Davanti a tutta l’esperienza che ho vissuto, non credo che mi deriderebbe, anzi si arrenderebbe”.
Cosa potrebbe farti paura nello stare con la gente e cosa invece ti piace della gente?
“Mi fa paura il non essere accolta per quello che sono, vorrei non guardino il mio passato, ma chi sono adesso. Della gente cerco solamente la condivisione, l’amicizia e l’affetto”.
Com’è la tua vita adesso?
“Economicamente povera, ma ricca di spirito, di speranza e di fiducia”.
Parlaci del Germoglio, la vostra cooperativa di recupero sociale attraverso la composizione dei fiori.
“Il Germoglio è nato in carcere, grazie a questa suora che ci ha fatto fare un cammino di conversione senza dirci nulla, cioè senza parlare troppo, bensì con le azioni, con quel fare innocuo che comunque ti segnava. Le suore infatti stavano con noi: vivevano in carcere. Lei è stata la mia ancora di salvezza; la mia mamma, la mia sorella, la mia amica, la mia confidente, la mia suora. Lei è stata il mio cambiamento. Con lei e con delle amiche è nato anche il Germoglio. È un ponte tra il dentro ed il fuori che offre alle carcerate un cammino verso la libertà.
Prima di finire vorrei ringraziarvi perchè come comunità e parrocchia mi avete dato tanto.”
a cura di Marco Battaglia
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