La sete.
Adesso che il caldo è scoppiato si fa sentire molto di più, e i bambini sono incollati alle fontane, per bere e infradiciarsi i vestiti in cerca di una confortevole frescura.
Ma la sete di questi ragazzi è anche un’altra; è sete di attenzioni, di affetto e di amicizia, e forse, più ancora, sete di qualcuno che abbia il coraggio di indicare una strada. Servono dei riferimenti a chi cerca di avere quantomeno un’idea, dello spazio della vita in cui muove i primi passi. Tante volte il difficile è captare queste domande, che non sono necessariamente quelle che affiorano per prime nelle richieste dei più piccoli.
Noi adulti ci fermiamo alle esigenze più istintive, espresse fin dalla tenera età con i capricci o con le insistenze che sembrano mettere in secondo piano tutto il resto. Le domande più sotterranee però affiorano, proprio come l’acqua di sorgente che sgorga improvvisamente laddove non te la saresti aspettata.
L’oratorio estivo è un grande laboratorio di ascolto, in cui quella richiesta che Gesù un giorno (con grande empatia) ha fatto a una di noi viene riproposta come la più importante anche dai più piccoli: dammi da bere!
Il tentativo di dare loro una risposta è certamente la priorità che costringe noi adulti a qualificare il tempo che passiamo con loro… I bambini tornano dalla fontana con un’espressione più umana, e con evidente sollievo.
Speriamo sia così anche alla fine di questo oratorio Estivo: un’esperienza umanizzante, che li faccia camminare verso ciò che sono chiamati ad essere.
don Alessandro
I VERBI DELLA SECONDA SETTIMANA
SEGUIRE
Seguiamo chi conosciamo, chi è degno di fiducia. Seguiamo qualcuno o qualcosa perchè altrimenti la nostra strada non porterebbe da nessuna parte. Seguire è la condizione indispensabile che ci permette di “essere per qualcuno”. È dal seguire che qualcosa si impara e si trasmette.
INCONTRARE
Non è raro trovare qualche difficoltà nell’incontrare. Spesso anche i bambini, che sono per natura proiettati verso il futuro, si rifugiano nel passato degli incontri già fatti: voglio stare in squadra con chi conoscono già! Ma incontrare è una promessa ed è indispensabile per camminare verso il futuro!
OSPITARE
Siamo tutti anzitutto ospiti. Ospiti di questo mondo, di chi ci accoglie come persone benvenute e ci ama. Essere per tutti significa imparare ad ospitare a nostra volta! Ospitare e lasciare spazio! Imparare l’arte dell’ospitalità non è semplice, ma essa sta alla base del nostro vivere insieme.
ACCOMPAGNARE
Abbiamo chiesto ai bambini se il primo giorno di scuola ci fosse qualcuno di loro che non era stato accompagnato da nessuno. Risposta negativa. Il piccolo ha sempre bisogno di qualcuno che lo accompagni. Anche loro devono diventare accompagnatori se vogliono essere “per” qualcuno.
CONOSCERE
Ci si incontra anche per caso, ma è solo per scelta che ci si conosce veramente. Scegliere di stare insieme, di dedicare tempo a qualcuno, di ascoltarlo e di comprenderlo, sono i passi necessari per conoscersi. Che bello essere conosciuti da qualcuno! Pensando a Dio che ci conosce da sempre, e al fatto che tutte le persone che ci vogliono bene ci conoscono, anche noi ci proponiamo di conoscere gli altri senza restare solo in superficie. L’Oratorio sarà l’occasione per conoscere davvero qualcuno!
Due nuove animatrici si raccontano...
Quest’anno abbiamo più di cinquanta animatori ad accompagnare i nostri bimbi. Per alcuni di loro è tutto nuovo! Ecco come Giorgia Dantese e Ginevra Zucchi raccontano le loro prime settimane
Fare l’animatrice non è sicuramente semplice, anzi è abbastanza difficile, soprattutto se non ti sai approcciare, non con dei coetanei – ricordiamolo – ma con dei bambini molto più piccoli di te, circa 10 anni in meno. Cosa importante nel compiere questa responsabilità è: avere empatia, capire l’altro, aiutarlo, mettersi nei suoi panni, essere affettuosi per poter essere presi in considerazione o come esempio. In queste due settimane sono riuscita a superare delle mie insicurezze, come, ad esempio quella di non riuscire a soddisfare alcune richieste che mi venivano fatte da qualche bambino non riuscendo insomma ad aiutarlo. Con il passare dei giorni, grazie all’aiuto di Mattia, ma, soprattutto, dei miei amici con cui ho legato di più, sono stata capace di gestire, il più possibile, un gran numero di bambini. Queste esperienze ti formano al meglio e ti fanno crescere molto.
Giorgia
Animatore. La parola animatore può farci venire in mente altre parole come: incoraggiamento, collaborazione, intrattenimento, lavoro di squadra, fatica e responsabilità; ma per fortuna queste difficoltà vengono ripagate dai piccoli gesti che i bambini fanno mostrando il loro affetto. Questo è il mio primo anno da animatrice e in queste due settimane ho cercato di essere più empatica, ascoltando e comprendendo le richieste dei ragazzi cercando di stimolare la partecipazione alle attività da parte di tutti. Spero di essere diventata un punto di riferimento per i ragazzi, i quali possono chiedermi consigli, suggerimenti e informazioni su argomenti di comune interesse.
Ginevra