L’espressione francese è molto famosa! Chez-nous si può tradurre con “da noi”. Serve per dire che in un certo posto, che è proprio il nostro, le cose si fanno in un certo modo! Chez-nous non si può tuttavia usare impunemente: si deve dire solo quando da qualche parte c’è davvero una tradizione, uno stile, un modo caratteristico di fare le cose e ciò non si improvvisa ma si crea pian piano, con il tempo, le idee e la passione.
Dopo tre anni di Oratorio Estivo vissuto qui al GaN, credo che un modo caratteristico di vivere questa bellissima esperienza (tanto famosa da essere diffusa in tutta la Lombardia e oltre) si sia ormai affermato ed è lecito dire che chez-nous l’OE si fa in un certo modo speciale!
L’avventura che si è conclusa ieri è stata per certi versi nuova: 426 iscritti tra bimbi e animatori, il doppio dei ragazzi dello scorso anno, e più del triplo di quelli del famigerato 2021, in piena pandemia. Cinque settimane caratterizzate da una proposta intensa e famigliare, nella quale pressochè tutti si sono sentiti accolti e hanno vissuto l’entusiasmo condiviso di una grande famiglia. Avventura nuova dunque, ma per certi altri versi anche ormai consolidata: le scelte di fondo, le attenzioni basilari allo stile degli animatori adolescenti, come anche la cura per un clima accogliente ma non per questo anonimo (come gli aeroporti tanto per intenderci) rendono l’oratorio estivo del GaN una certezza e una garanzia.
Ci tengo solo a dire che quando si dice chez-nous c’è sempre di mezzo un “noi”. Dunque l’Oratorio Estivo non è opera di alcuni, ma specchio e riflesso della comunità che tutti noi abitiamo: se lo abbiamo fatto è perchè Gesù a Nazaret può tutto questo e anche di più!
Grazie dunque, e “ad maiora semper!”.
don Alessandro
La parola a chi ha guidato giorno dopo giorno i nostri adolescenti
Fidarsi: un verbo per tutti
Relazionarsi, amare, testimoniare, responsabilizzare, chiedere… le nostre giornate iniziavano sempre così, con una scenetta dalla quale usciva un verbo che ci accompagnava per tutta la giornata. Tanti verbi quanti i giorni passati sotto al sole con ragazzi di tutte l’età: dalla prima elementare fino ad arrivare addirittura a ragazzi universitari. Giornate passate all’insegna del vivere emozioni senza fermarsi mai.
Poi, in un batter d’occhio quelle 5 settimane, che ti sembravano all’inizio una montagna enorme da scalare, si concludono e realizzi cosa realmente ti è rimasto.
Spesso si da per scontato che dei ragazzi decidano di dedicare una bella fetta della loro estate per aiutare la comunità, ma non è così. Tu x tutti era come sapete lo slogan di quest’anno e vedendo ciò che i “miei” animatori hanno realizzato direi che lo hanno rispettato a pieno. Si sono messi a totale disposizione dei bambini, con loro hanno gioito, scherzato, pianto e sofferto. Hanno vissuto tantissime emozioni e io con loro. A volte mi hanno fatto disperare, altre mi hanno reso felicissimo, altre ancora mi hanno fatto sentire parte di loro raccontandosi, insomma questi ragazzi mi sono entrati nel cuore.
Ecco allora che ripenso ai verbi che ci hanno accompagnato durante questi 25 giorni e penso che se dovessi racchiudere queste 5 settimane in un unico verbo sceglierei: fidarsi. Fidarsi dei genitori che ci portano ogni anno i loro figli, fidandosi di noi; fidarsi dei bambini nella loro totale purezza; fidarsi dei ragazzi, delle loro intuizioni, delle loro emozioni, dei loro sbagli; fidarsi dei miei compagni di viaggio, Vincenzo, Angela e dAle, che hanno avuto tanta fiducia in me.
Ecco allora che una cosa l’ho imparata in questa esperienza, bisogna avere fiducia in tutto ciò che facciamo e in ciò che crediamo. In quest’esperienza, ho avuto tantissima fiducia nei ragazzi, che con i loro pregi e difetti, con le loro idee geniali ed errori, con i loro racconti hanno totalmente ripagato questa fiducia. Esattamente come diceva lo slogan completo: Tu x tutti, noi x te.
Mattia De Chiara
L'esperienza di Sara, un'animatrice di quarta superiore
Sì! Quest’anno è stato il mio terzo oratorio estivo in veste di animatrice, ma a differenza degli anni precedenti, io e i miei coetanei, ci siamo ritrovati orfani del gruppo integrale creatosi proprio nell’arco degli anni passati per via della temutissima maturità. Quindi ci siamo ritrovati con il lieve timore non solo di doverci interfacciare con molti nuovi volti, ma anche di dover prestare molta più attenzione ad essi, proprio perché sarebbe stata un’esperienza nuova per loro.
L’oratorio estivo è dunque incominciato carico di dubbi e preoccupazioni causati dall’assenza di una buona parte di noi “vecchi”, ma fortunatamente grazie all’immediata formazione del nostro gruppo è stato tutto molto più semplice e le trepidazioni sono presto svanite grazie alla rapidità con cui i nuovi animatori hanno capito come doversi muoversi e rapportarsi con i bambini.
Nelle ultime settimane, terminati gli ultimi orali, i nostri cari animatori maturi sono venuti ad aiutare, alleggerendo il carico di chi era ormai alla 4 settimana di estivo.
Sara
C'è chi dietro le quinte ha fatto la differenza...
Nelle cose preziose, come ad esempio un orologio, una macchina o un’automobile, capita molto spesso che i particolari che ne caratterizzano la perfezione siano gli ingranaggi che non si vedono, ma che fanno diventare unico quell’oggetto.
Nella macchina dell’oratorio estivo, abbiamo avuto anche noi questi ingranaggi invisibili, senza i quali nulla avrebbe funzionato così bene. Allora un ringraziamento a: Marilena, Marina, Antonella, Roberta, Ivana, Stefania, Maurizio, Alessia, Annamaria, Pinuccia, Carmen, Rita, Monica, Paola, Cinzia, Luisa, Nicola, Giuseppe , Franco, Elvira, Anna, Rossella, Olga, Giorgia, Elena, Vittoria nonna Tambu, Valeria, Alessandra, Paola e Tiziana.
Un grazie speciale anche a due ingranaggi preziosi che si affacciano sul quadrante dell’orologio (un po’ meno invisibili perché tutti le hanno viste e incontrate più e più volte): Mariarosa e Bruna, che in segreteria hanno ascoltato e cercato di accontentare centinaia di famiglie, per decine di ore al giorno. Grazie a tutti per la disponibilità.
Angela
Bellezza e gratitudine: le parole di una mamma
La bellezza di quei volti, la profondità di quegli sguardi così vivi, la luce dei loro sorrisi, la loro spudorata allegria, il loro volersi bene e il prendersi cura l’uno dell’altra, una grandissima squadra dirompente di vita e calore.
Questo abbiamo visto noi genitori ieri, mentre scorrevano le foto di questo oratorio estivo 2023 appena concluso. E di fronte a tanta bellezza di vita, a me viene in mente soprattutto gratitudine.
Perché è successo qualcosa di straordinario ormai, qualcosa che al giorno d’oggi è così raro, eppure così urgente e necessario. Abbiamo visto dei ragazzi correre e divertirsi e stancarsi e sudare e assetarsi e abbracciarsi e confidarsi e sfidarsi e misurarsi… Decine e decine di coetanei insieme, in spazi aperti, a vivere parte della loro estate, senza essere preda indiscussa di smartphone o tablet, ma vivendo lo loro realtà così come sono e come è giusto che sia. Questo non è più così normale. Ma è stato straordinario e straordinario anche per come sono stati guidati, accuditi, condotti con cura, dedizione disinteressata e passione da ragazzi poco più grandi di loro.
Il nostro grazie va a loro che sono stati così generosi, a Mattia infaticabile che li ha sostenuti e spronati, con competenza e fiducia, ad Angela che se non ci fosse nulla funzionerebbe, a tutti i volontari che hanno dato una mano e a don Alessandro, che aveva una visione su come poteva essere questo cammino estivo e ha fatto tutto il suo meglio perché così fosse. Ci è riuscito, ci sono riusciti. Grazie allora a tutti voi, dal cuore, ai nostri figli mancherà tanto tutto questo.
LS
