Appunti di due educatrici dopo l'esperienza della colletta alimentare di Avvento
Durante il tempo di Avvento la nostra comunità ha vissuto un unico grande gesto di carità molto concreto: partecipare alla colletta alimentare. Oltre che dalla parte dei consumatori divenuti caritatevoli, alcuni ragazzi delle medie hanno anche fatto parte dello staff che ci accoglieva fuori dai supermercati: ecco i pensieri di alcune educatrici che li hanno accompagnati
“Siamo stati felici di aver partecipato a questa iniziativa perché abbiamo avuto la possibilità di stare in compagnia dei nostri amici e allo stesso tempo fare un bel gesto (per i più bisognosi).”
Questo è ciò che l’esperienza della colletta alimentare di Sabato 26 Novembre ha lasciato ai ragazzi del gruppo medie. Quest’iniziativa, svolta presso la Lidl di Quartiere Adriano, consiste nell’invitare i clienti del supermercato a comprare degli alimenti a lunga conservazione che poi verranno donati alle famiglie più bisognose.
Dal nostro punto di vista, è stato interessante notare l’entusiasmo dei ragazzi nonostante ricevessero molto spesso un no come risposta. Erano in molti, infatti, coloro che, di fronte alla richiesta dei nostri ragazzi, o si giravano dall’altra parte o rispondevano con un non curante “no, grazie”. L’entusiasmo rimaneva lo stesso: dopo un no, i ragazzi erano subito pronti a correre verso qualcun altro, con il sorriso stampato sul volto, ponendo sempre la stessa semplice domanda: “vuole partecipare alla colletta alimentare?”
Questa loro gioia ha fatto sorgere in noi educatori tante domande. Era chiaro che la loro felicità non fosse legata all’esito di quello che stavano facendo: non solo erano soggetti a continui rifiuti, ma non sarebbero nemmeno stati in grado di vedere concretamente il risultato delle loro azioni. Quel semplice gesto, compiuto con la consapevolezza che avrebbe aiutato qualcun altro, riempiva i loro cuori di gioia. È il desiderio dell’uomo che si compie nel voler bene gratuitamente ad un altro: il nostro desiderio più grande è amare senza condizioni.
Sara e Caterina