Vorrei vivere la Quaresima senza i miei “se” ma con quelli di Dio!
…E la libertà di riscoprire il dono che posso essere per l’altro e per il mondo.
“Tu hai un dono”, ci siamo detti insieme a Giacomo Poretti qualche settimana fa!
Confrontandoci adesso con l’esperienza della Samaritana, una donna che le relazioni vissute con tanti uomini avevano alla fine lasciato vuota come un’anfora secca, scopriamo che incontrare Gesù significa immediatamente re-incontrare se stessi e il valore della propria esistenza.
La Samaritana, che nulla aveva da dire ai suoi concittadini, al punto da frequentare il pozzo nell’ora più adatta a non incontrarli, scopre ad un tratto che andare a cercare il mondo che si era lasciata alle spalle è addirittura più importante dell’acqua da bere!
Che cosa è accaduto?
Che adesso, grazie a Gesù, lei si guarda in un altro modo: sa di portare nel cuore il dono di un incontro che le ha dato una consapevolezza nuova.
Che cosa ci vuole per farmi capire quanto valgo?
Può essere un gioiello, regalato da una persona che mi ama; può essere un vestito, pensato per valorizzare il mio corpo; può essere un gesto di tenerezza o un regalo. Sono tutte cose belle e importanti, che talvolta accompagnano la nostra vita.
Niente di tutto questo però è in grado di abilitare in me la consapevolezza di essere a mia volta un dono.
Per compiere questo salto ci vuole un incontro che si fa dialogo, e infine percorso.
Un percorso decisivo, importante. Per il quale anche una cosa necessaria come l’acqua, diventa relativa!