Domenica scorsa, dopo 12 settimane di astinenza, siamo tornati a celebrare comunitariamente la Messa della Domenica. Proprio il sabato della vigilia, il nostro “giardiniere-per-passione” Domenico mi diceva:
“Preparati perchè domani, succederà qualcosa di straordinario, ma attenzione… durerà solo ventiquattro ore!”.
Alludeva ai cactus del nostro cortile, che sarebbero fioriti per la durata di un giorno soltanto.
“Come fai a sapere che fioriranno proprio domani?”
“E’ un po’ che li curo!”, mi disse.
La mattina seguente, aprendo la chiesa, andai subito a controllare: la profezia era veritiera, e gli splendidi fiori dei nostri esemplari di Echinopsis, apparivano in tutta la loro bellezza.
Soltanto un giorno, ma a lungo preparato, nel segreto dei meccanismi della terra, del sole e dell’acqua. E qualcuno vegliava su di essi, prevedendone la manifestazione e pazientando nell’attesa…
Due pensieri mi hanno attraversato.
- In tempi di previsioni sballate e di dati incerti, mentre emerge tutta la nostra ignoranza verso ciò che affrontiamo per la prima volta, la saggezza della pazienza e della cura sono ancora capaci di darci la buona misura del vivere: non siamo del tutto persi, nè nel tutto ignoranti, a patto di leggere, custodire e preparare i nostri giorni.
- Dopo tanto tempo di silenzio, i nostri cactus hanno scelto proprio il giorno in cui avremmo ricominciato le Messe domenicali per farsi vedere in tutta la loro bellezza!
Mi sono detto: chissà se almeno una delle nostre ragazze avrebbe scelto questo giorno per mostrarsi nel suo vestito più bello!
Mi sono pure chiesto: chissà se anche noi stiamo scegliendo il Signore, e preparando qualcosa da far sbocciare per amore del suo Vangelo, consapevoli che la cosa più importante da riportare alla luce è la pienezza della nostra relazione con Dio e e con il prossimo.