Anche nei confronti dei nostri anziani è tempo di progettare e sognare. Pensando a loro vi confesso che non è stato facile mettere insieme un progetto. Fare un progetto, infatti, non è solo buttare giù nuove idee, ma anzitutto interrogarsi su chi si ha davanti e sulla sua storia, e parlando della nostra terza età, la storia non manca di certo!
Dopo anni di grandi esperienze di comunità, segnate da una grande attenzione pastorale da parte di don Fiorenzo, i nostri anziani hanno vissuto il cambiamento del parroco e proprio prima dell’inizio del Covid, importanti e tristissimi lutti hanno determinato la scomparsa di veri e propri pilastri della comunità. Dei quasi due anni di pandemia poi, non c’è nemmeno bisogno di parlare. Essi hanno segnato la vita di tutti, danneggiando soprattutto quella dei giovani e la loro: costretti a casa, rinchiusi nella loro solitudine, i nostri anziani hanno cercato di tirare avanti con le poche risorse che avevano, costretti a fare i conti con l’incertezza e la paura. Molti di loro sono morti, e sebbene la nostra comunità non sia stata così colpita, l’epoca in cui stiamo entrando ci restituisce una comunità molto provata e molto diversa.
Che fare dunque? Il primo pensiero che abbiamo avuto è stato quello di cercare di costruire una pastorale che facesse tesoro di tutta l’esperienza del passato, ma fosse capace di fare seriamente i conti con il presente.
Animazione
AMICIZIA, COMUNITÀ COMUNIONE
Per animazione, intendiamo tutte quelle attività che sostengono la vita comunitaria di una persona anziana alla ricerca di relazione e amicizia. La parrocchia, a partire dalle forze che ha, cercherà una corresponsabilità nell’animazione, chiedendo agli anziani stessi che hanno la possibilità di impegnarsi, che possano in qualche modo contribuire al benessere degli altri, evitando logiche di chiusura e di egoismo che portano a pensare solo al proprio.
La parrocchia non “deve” organizzare eventi fini a se stessi o al sollazzo dei partecipanti, ma desidera offrire occasioni di comunione e amicizia. Dal punto di vista educativo, sarà importante ricordare che gli anziani non sono “utenti” della parrocchia, ma persone che con essa camminano. Non sarà dunque mai fuori luogo chiedere un impegno, una corresponsabilità, persino qualche fatica che però mette in cammino.
Vivere la fede
CATECHESI E SPIRITUALITÀ
Per chi continua a “cercare” Il momento specifico per gli anziani è l’incontro settimanale del mercoledì a loro dedicato: una proposta che si declina in diverse esperienze di preghiera e catechesi: Rosario, Adorazione Eucaristica, Lectio Divina, Riconciliazione.
Questi appuntamenti si propongono di approfondire la fede di coloro che hanno vissuto nell’età adulta e desiderano continuare ora, una esperienza concreta di spiritualità. Oltre a ciò, anche diversi appuntamenti di preghiera sono ad essi dedicati, lungo tutto l’anno e soprattutto nei tempi forti di Avvento, Quaresima e Pasqua, oppure nei mesi mariani di ottobre e maggio.
I Sacramenti
LA GRAZIA PRESENTE
I Sacramenti ed in particolare l’Eucaristia sono il centro della vita cristiana. Gli anziani che sono ammalati e non possono ricevere l’Eucaristia, oppure gli ammalati che desiderano ricevere il sacramento dell’Unzione, devono trovare attenzione da parte della Chiesa.
Attraverso i ministri dell’Eucaristia e con un periodico avviso sul Foglietto, cercheremo di raggiungere gli anziani infermi e comunque tutti gli ammalati.
In quartiere
NON SIAMO ISOLE
Il capitolo del Quartiere è molto importante e deve essere sempre oggetto della nostra attenzione.
Se come abbiamo detto, la cura che una comunità offre ai suoi fedeli è essenzialmente pastorale, ovvero cerca di attirare a Cristo i suoi figli, non possiamo dimenticare che la Chiesa vive nel mondo e collabora con la società per il bene di tutti.
Sarà dunque nostra attenzione aprire le finestre non solo perchè ci sia comunicazione tra la Chiesa che siamo e i fedeli, ma anche tra la Comunità cristiana e quella civile.
Pertanto, sia nella direzione dell’animazione, che della cura sociale dell’anziano, dovremo fare attenzione alle iniziative civiche e a quelle veicolate dal privato che opera nel cosiddetto “terzo settore”, per evitare di ridurci ad iniziative asfittiche che ignorino o addirittura si pongano in competizione con quanto accade intorno a noi, proprio nel contesto civile e cittadino che abitiamo.