Senza “se” e senza “ma”. È così che vorrei vivere questa Quaresima. Spazzando via mezze misure e tentennamenti.
Ci sono però dei “se” che non sono i miei o i nostri, ma vengono dalla Parola di Dio e rappresentano le “sue” condizioni che lui pone nel proporci un cammino che non è una passeggiata turistica ma un vero pellegrinaggio.
Se Gesù non avesse una meta e non ci facesse una proposta allora tutto andrebbe bene, a patto di venire incontro costantemente alle nostre aspettative. Non avremmo però nessun motivo reale di seguirlo, giacchè la sua strada non porterebbe da nessuna parte.
Gesù invece “indurì il suo volto e si diresse decisamente verso Gerusalemme”.
Dunque c’è una meta e c’è un senso al cammino che il maestro propone, ed è proprio quello che vorremmo riscoprire in questa Quaresima.
Di settimana in settimana, esploreremo i “SE” della Parola di Dio, e cioè le condizioni alle quali la nostra vita cammina sui passi della vita di Gesù.
Il punto di arrivo è l’amore che ogni domenica Gesù ci ripresenta: quello che porta a donare la vita.
A quali condizioni dunque puoi amare come chi dona la vita? La domanda è enorme e occorre che ce la poniamo sempre – credo – se vogliamo progredire nella fede, ma la Quaresima, rispetto a tutti gli altri tempi è la più esigente, che richiede lo stretching più duro.
Stretching: ovvero allungamento di un muscolo mediante la contrazione del suo muscolo antagonista.
Se non hai il coraggio di contrarre ciò che si oppone a seguire Gesù, resterai sempre sul ciglio della strada. Freddo. Fermo. Distante.