Al termine della celebrazione Eucaristica di sabato mattina 27 giugno, presieduta in Duomo dal nostro Arcivescovo Mario Delpini, i diaconi hanno ricevuto la loro prima destinazione pastorale che caratterizzerà i loro primi anni da preti. Con loro, il nostro Simone Trinchieri, che è stato destinato alla parrocchia di S.Giuseppe in Sesto San Giovanni.
Distanza dal GaN: 4,1 km su strada.
2,4 km in linea d’aria. Che bello!
Una parrocchia popolare, con un oratorio e una realtà di famiglie molto stimolante, in un quartiere non troppo diverso dal nostro, ovvero interessante e pieno di sfide.
Preti non si nasce: preti si diventa! Quando?
Non solo negli anni della formazione, ovvero di quelli del Seminario! Mi riferisco all’importanza della prima parrocchia a cui un sacerdote viene destinato: a quei primi anni che ti scolpiscono, dando forma al tuo modo di essere, di vivere il ministero, di celebrare la Messa, di trattare le persone e di vivere in mezzo ai confratelli!
Se penso alla mia prima parrocchia, ovvero a San Giovanni Battista alla Bicocca, non posso non riconoscere che è lì che il mio modo di essere prete ha avuto il suo imprinting.
Chi è stato protagonista di tutto questo?
La comunità! E il suo pastore ovviamente.
Il mio primo parroco don Giuseppe, il primo Oratorio, gli educatori, gli adulti, i ragazzi, gli anziani! A fronte di un’idea un po’ clericale del pastore che scolpisce la comunità come fosse forgiata dalle sue mani, direi che è la relazione biunivoca di comunità e pastori a formare l’una e gli altri.
Anche il nostro don Simone dunque, da un lato porterà a Sesto le sue caratteristiche, il suo stile, la sua spiritualità e anche un po’ del GaN; d’altra parte però diventerà prete proprio dove comincerà ad esserlo!
Ti chiediamo dunque, Signore, di custodire il nostro Simone e tutti i diaconi: aiuta le loro comunità a recepire e riconoscere il dono che ricevono, assumendosi con responsabilità il compito di camminare insieme verso di te.
E buon cammino don Simone!