Ed ecco che Noè mandò un corvo, per vedere se le acque si erano ritirate dalla terra, ma il corvo tornò a lui sul far della sera.
Quindi Noè mandò una colomba, e la colomba tornò da lui, perchè non aveva trovato posto dove appoggiarsi.
Ma dopo sette giorni Noè mandò di nuovo la colomba ed essa tornò con un ramoscello di ulivo. Allora Noè capì che le acque si erano ritirate dalla terra.
Anche una domenica delle Palme senza palme doveva capitarci! Ed eccola qua, questa festa in cui gli ulivi sono solo in Chiesa, ben disposti in pochi vasi e tuttavia solo ornamentali: non per essere distribuiti stavolta, ma per manifestare la bellezza di una casa del Signore che sempre canta e celebra le sue lodi.
Il Vicario generale del Vescovo ci spiega, attraverso il sito della Diocesi, che solo quando finalmente l’emergenza sarà finita, potremo celebrare la bellezza del segno delle palme, ad indicare una stagione nuova, una rinascita a lungo attesa.
Per ora tuttavia, aspettiamo.
Ma allora perchè la Pasqua non aspetta?
Perchè questa settimana Santa arriva comunque?
E perchè, nonostante tutto ciò che stiamo vivendo, Gesù entra ugualmente nella nostra vita e nella nostra città, in barba a tutti i divieti di circolazione?
E’ questo che immaginavo, cari amici parrocchiani, in questa vigilia delle Palme che ci porta nella settimana Santa, la più importante dell’anno: portiamo le mascherine, siamo rinchiusi in casa, ma la vicenda della salvezza non si ferma, non si può imbavagliare, nè distruggere, nè annichilire, nonostante tutto, perchè il Signore è già venuto, e sempre è con noi, proprio a dire che anche nella più oscura delle nostre notti, la sua luce rifulge e ci porterà fino al mattino di Pasqua.
Buona settimana Santa allora, e il Signore ci illumini con la sua grazia e ci doni di far risuonare forte, l’annuncio della sua salvezza, che supera ogni morte e ogni dolore.