Dei Magi mi piace il viaggio. Come del pellegrinaggio amo il cammino. Per questo vi propongo questa immagine che raffigura la Cavalcata dei Magi di Benozzo Gozzoli, situata nella Cappella dei Magi, presso Palazzo Medici Riccardi, a Firenze.
Una folla di nobili, filosofi, patriarchi e dignitari bizantini si fa strada placida ma inesorabile come l’acqua di un fiume, circondata da animali esotici, piante fantastiche, scene di caccia e castelli.
Come davanti ad un paesaggio meraviglioso che vorrebbe invitarci ad un nuovo viaggio, anche noi – spero – sentiamo il desiderio di farci coinvolgere.
Se in genere è vero che l’Epifania “tutte le feste le porta via”, non possiamo tralasciare un fatto importante: quest’anno in corrispondenza di questi giorni c’è qualcosa che comincia e non solo delle solennità da cui prendere congedo.
Il Giubileo ci invita decisamente a compiere un cammino e i Magi incalzano nel dirci che il loro viaggio riguarda anche noi e può diventare il nostro, ora più che mai.
A Natale vi ho fatto tre auguri alla soglia di una porta che deve aprirsi:
- Trovare amici “esigenti” con i quali puntare più in alto e ai quali proporre il bene.
- Varcare la soglia della speranza approfondendo la fede e la conoscenza di Gesù.
- Riscrivere la scritta sulla porta della nostra vita chiedendoci se è un benvenuto e se è sufficientemente umana da accogliere davvero gli altri.
In questa Epifania vi suggerisco un atteggiamento decisivo lungo il cammino, ovvero quando la porta si è aperta.
Guardarsi intorno, cogliere le occasioni.
Come nel quadro del Gozzoli, c’è un paesaggio meraviglioso, compagni di strada che vale la pena di conoscere e occasioni che è necessario cogliere.
Possiamo starcene a casa nostra, possiamo viaggiare come bambini annoiati che chiedono in continuazione “quanto manca” e frignano “sono stanco” oppure possiamo entrare a far parte della meravigliosa processione di gente curiosa e assetata di senso, che ancora scommette sulla ricchezza della vita, “ad ogni piè sospinto”.