Che significato hanno i primi 5 secondi di gara in una corsa? Proviamo ad immaginare i cento metri piani e diremo “tantissimo”: quel che conta è realizzare il massimo della velocità nel più breve intervallo possibile perché l’accelerazione è tutto. Nella maratona invece, di fronte alle 2 ore che il campione del mondo Eliud Kipchoge impiega a percorrere 42,195 km, i primi 5 secondi hanno un significato completamente diverso: lo scatto bruciante non ha alcun significato; il ritmo invece è tutto.
L’esperienza dell’Oratorio Estivo 2021, che avrà luogo nel mese di giugno ormai prossimo, rappresenta un argomento non marginale, al quale ho deciso di dedicare la prima pagina di questo foglietto. In tema di riaperture, infatti, questa avventura sarà un passo importante, ovvero un’occasione per fissare lo stile dell’animazione e della cura dei più piccoli nell’Oratorio di domani.
In una situazione di ancora relativa libertà dettata dal Covid, con tante limitazioni e poche forze, avevo due alternative che provo a semplificare in questo modo: il modello “pop”, ovvero popolare, per rispondere il più possibile alle esigenze delle famiglie, oppure la “scelta maratona”, ovvero una ripartenza contenuta per costruire pian piano uno stile educativo, anche (forse) deludendo alcune attese. Ho scelto la seconda: faremo oratorio estivo in giugno, dalla 2a alla 5a elementare, dando la priorità agli iscritti del catechismo, fino ad esaurimento posti, tutte le mattine dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30. Per le medie invece ci rivolgeremo solamente ai ragazzi già iscritti all’Oratorio, proponendo loro due mezze giornate alla settimana, con attività extra-oratorio (uscite in città e ai parchi, attività speciali ecc..), volte a fare gruppo e a garantire una possibilità educativa che privilegi l’attenzione alla persona.
Gli animatori e i giovani impegnati in queste esperienze sono dei ragazzi e ragazze delle scuole superiori che decidono di mettersi a servizio dei più piccoli con uno stile esemplare ed educativo.
La situazione Covid, che rende purtroppo più difficili le esperienze a cui eravamo abituati, ci offre dunque un punto di vantaggio, ovvero la possibilità di lavorare sull’Oratorio con uno sguardo più ampio, che non ci faccia cascare nel solito trabocchetto: partire per la maratona come fossero i cento metri!
La lunga corsa del nostro Oratorio è appena iniziata, e ciò che stiamo vivendo ci ha fatto partire col piede giusto: è una maratona. Quel che conta è il ritmo.
