Carissimi parrocchiani…
Non si parla d’altro: la mitica e così evanescente “fase 2”!
Sembra uno di quei film in cui c’è un nome che si ripete sempre, ma non si capisce mai.
E non è polemica credetemi: è che effettivamente non sappiamo bene con cosa abbiamo a che fare, e per questo ciascuna nazione sta cercando a modo suo
di cavarci un ragno dal buco e uscire da questo tunnel, in cui questa situazione sorprendente ci ha condotto.
Ma all’interno delle scelte della nostra nazione e della nostra regione, quali tappe seguirà la ripresa della vita normale delle parrocchie? Facciamo un po’ di storia.
All’inizio della crisi, anche noi, come tutti, abbiamo sospeso tutto ciò che poteva costituire assembramento: no celebrazioni, no riunioni, no momenti “comunitari”, ovvero il cuore della nostra attività.
E’ stato un processo di fronte al quale eravamo increduli, ma chi si è ostinato a trovare escamotages per fare “la sporca” come si suol dire, e continuare con le proprie attività, si è dovuto presto arrendere, per constatare che la crisi attuale era più grande di quanto prospettavano gli scenari più bui.
Le chiese però non hanno chiuso!
E questa scelta, lasciata alla discrezione di ogni diocesi, ma auspicata dal papa, è stata di fondamentale importanza qui a Milano e in Lombardia, ovvero nel cuore del contagio.
La Chiesa non chiude, e cioè, simbolicamente, resta aperta, per dire che quel canale ostruito, che mette in contatto i fedeli con la casa del Signore non è bloccato, e le fibre di quel filo rosso tengono e terranno sempre.
Adesso però, mentre si parla di una cauta ripresa generale, la voglia di tornare a radunarci cresce, e la consapevolezza che è tempo di celebrare nuovamente l’Eucaristia e i sacramenti ci domanda di pensare bene a come e quando questo potrà avvenire.
Il nostro arcivescovo ha chiesto ai sacerdoti e dunque alle comunità parrocchiali, di far pervenire idee e indicazioni perchè la scelta della Diocesi sia sapiente, e anche noi provvederemo a fare la nostra parte: lunedì sera, in videoconferenza, il Consiglio Pastorale discuterà sulle modalità di una graduale ripresa, e le nostre riflessioni saranno poi inviate alla Diocesi. Sarà da lì, che poi, in accordo con le autorità, nasceranno le linee guide che ciascuna parrocchia seguirà! Attendiamo ancora dunque, ma non con le mani in mano: per pensare, pregare e cercare modi saggi di tornare a radunarci intorno al Signore.
