Siamo abituati a considerare la “memoria” in modo troppo astratto e ideologico. Infatti, ad esempio, quando usiamo l’espressione “fare memoria”, intendiamo celebrare o ricordare qualcosa perchè questo ricordo possa parlare al presente e determinare alcune attenzioni, o diventare fonte di ispirazione, oppure, ancora, sollecitare un certo modo di agire.
Credo che tutto questo sia assolutamente giusto, ma c’è un altro aspetto importante della memoria che dovremmo considerare anche in una comunità: si tratta della memoria intesa come consuetudine che dispone ad assumere automaticamente dei comportamenti o a compiere dei gesti, magari anche difficili, che diventano però, ad un certo punto, spontanei e naturali.
Questa memoria, è la stessa che entra in gioco quando impariamo a suonare uno strumento musicale, oppure quando nel nostro ambito professionale, compiamo cose che all’inizio ci parevano molto difficili, ma che ora riteniamo assolutamente semplici.
Cosa è cambiato? Non la difficoltà intrinseca di una azione, ma il fatto che abbiamo compreso, praticato e perfezionato quella azione nel corso del tempo.
In una comunità, non possiamo trascurare l’importanza di questa memoria! Ci ho pensato in relazione all’ultimo tratto di strada compiuto con san Carlo de Foucauld: abbiamo parlato di “strade nuove”. Non ci rimangiamo la parola: strade nuove bisogna cercarle e praticarle, ma all’interno di atteggiamenti e di ricchezze che una comunità fa proprie solo ripetendole, praticandole, e vivendole.
Oggi ad esempio è Pentecoste, e i nostri ragazzi di prima superiore avrebbero dovuto fare la professione di fede.
Però, poverini, non hanno mai visto nessuno prima di loro compiere questo gesto che viene definito un “sacramentale”, ovvero un gesto che si colloca nella liturgia e ha a che fare con i sacramenti, pur non essendo tra i sette.
Abbiamo dovuto spostare questo appuntamento a lungo preparato, per dare ai ragazzi la possibilità di sentirsi più coinvolti nell’esperienza di chiesa e comprendere meglio un gesto che i loro fratelli maggiori non hanno mai compiuto.
La memoria di una comunità è la capacità di educare, trasmettendo la capacità di compiere slanci evangelici secondo un carisma che le è proprio.
Forse, in questo tempo post-pandemico, c’è un grandissimo bisogno di questa pedagogia, per memorizzare strade nuove, e insieme, per rinfrescarci la memoria, a proposito di ciò che è già nelle nostre corde, e che non può non diventare musica.
Oratorio Estivo 2024
I Martedì... fuori!
Le escursioni sono parte integrante del programma di Oratorio Estivo per le medie: per chi non partecipa non sono previste attività alternative in oratorio. Il costo di ogni escursione e di €15.
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Martedì 11 giugno
Parco Avventura (MI)
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Martedì 18 giugno
The Revolution Park
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Martedì 25 giugno
Meeting tra oratori
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Martedì 2 luglio
Canottieri San Cristoforo
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Martedì 9 luglio
Gita in montagna
Il programma potrebbe subire variazioni.