Oggi è Pasqua! È la festa da cui nascono tutte le feste! Il Signore è veramente risorto, alleluia! Rallegratevi ed esultate.
Alzatevi e risplendete di una gioia che è puro dono, perchè non viene da ciò che già possediamo o che abbiamo guadagnato, ma da ciò che ci è stato dato gratuitamente e per amore.
Auguri dunque, a tutti voi che credete, e che nella vostra amicizia con Gesù fate l’esperienza di credergli sulla Parola pur non avendo visto. Auguri a tutti voi che condividete la nostra speranza e la nostra fede.
Pensando agli altri, provo a immaginare come dirlo, come comunicare questa consapevolezza che portiamo dentro e che si fa strada tra le mille incertezze di oggi e di sempre. Avverto che le parole non bastano perchè correrebbero il rischio di sembrare loro la ripetizione meccanica di un vecchio disco, musica già sentita e già archiviata.
Come comunicare la risurrezione di Cristo a chi non conosce la sua amicizia? E cioè quando mancano i presupposti? Quando manca una storia d’amore nel mezzo? Pensavo alla bellissima poesia di David Maria Turoldo, che ogni anno leggo, nel giorno di Pasqua: ci spiega come si fa a dire la notizia più bella del mondo! Le parole non bastano. Ci vuole un sorriso!
Io vorrei donare una cosa al Signore,
ma non so che cosa.
Andrò in giro per le strade
zufolando, così,
fino a che gli altri dicono: è pazzo!
E mi fermerò soprattutto coi bambini
a giocare in periferia,
e poi lascerò un fiore
ad ogni finestra dei poveri
e saluterò chiunque incontrerò sulla via
inchinandomi fino a terra.
E poi suonerò con le mie mani
le campane sulla torre
a più riprese
finché non sarò esausto.
E a chiunque venga
anche al ricco dirò:
siediti pure alla mia mensa,
(anche il ricco è un povero uomo).
E dirò a tutti.
avete visto il Signore?
Ma lo dirò in silenzio
e solo con un sorriso.
(David Maria Turoldo)