Tra domande e risposte, in cerca del Vero.
Mi capita – piacevolmente spesso – di incontrare genitori che mi parlano delle domande impegnative dei figli.
Talvolta, mamma e papà restano stupiti; spesso ne sono spiazzati, e non di rado li prende il panico perchè la risposta non è così semplice o forse è addirittura appena abbozzata nella coscienza di un adulto.
Che valore hanno dunque queste domande? Il brano che segue, scovato da un caro amico (Maco, su www.raggigamma.it), ci porta la riflessione di un eminente filosofo, che vede nelle domande del bambino il metodo alla verità:
Da vecchio ho imparato, troppo tardi, senza alcun dubbio, che ci si arricchisce vivendo con un bimbo. Soprattutto se si chiede al bimbo di fare delle domande. Ho fatto visita a un celebre filosofo tedesco che si chiama Heidegger. A quel tempo viveva in una baita da eremita e in mezzo a quella campagna coperta di neve, Heidegger mi diede questo consiglio: “Se vuol progredire, tanto in filosofia quanto in religione, si faccia porre domande da un bambino. Non potrà rispondergli sempre, ma le farà scoprire la verità: perché il Vero è sempre velato. Il bambino toglie il velo”. (Jean Guitton, “Lettera a un bimbo”)
Conclude così Maco: Essere responsabili significa essere capaci di rispondere. Da genitori, sforzarsi di farlo è il minimo. Con le parole, la propria vita quotidiana, i sentimenti. C’è tutto un universo di valori e di verità che aspettano di essere conquistati e trasmessi. Se li lasciamo sempre in secondo piano rischiano di evaporare e diventare sempre più evanescenti.
Aggiungo alla sua bella riflessione, anche quest’altra considerazione: spesso in noi adulti c’è quasi la rassegnazione a lasciare che il velo sul senso della vita permanga, come la cenere sulla brace ardente… quand’ecco che i piccoli ci costringono a riprendere il cammino: essi ci invitano a ricordare che le risposte non le dobbiamo solo a loro, ma servono soprattutto a noi, cercatori di Verità che si erano forse arresi, sedendosi al bordo della strada, per lasciare al tempo, di passare invano.