A cosa servono preghiera, digiuno e penitenza
Entriamo in una Quaresima che avrà come sfondo l’immagine del deserto. È un’immagine che abbiamo scelto perchè ci ricorda il luogo praticato dal nostro beato Charles de Foucauld.
Lui, come vedremo, era uno che il deserto lo ha come trasfigurato. Mi ha colpito molto la citazione di don Adelio nel nostro primo incontro “inciampa su una stella”, in cui ricordava le parole di un Musulmano che riguardo a Charles diceva pregando Allah: “so che non potrà andare in paradiso ma lo vorrei in paradiso con me“. Il deserto diventa luogo dove ancora una volta si salva l’essenziale, come fosse quel germoglio di fiore che sboccia quasi in mezzo al nulla, araldo di una vita nuova, rinnovata, e più forte di ogni desolazione.
Quando mercoledì scorso abbiamo camminato per la pace, insieme, con le nostre fiaccole accese, mi è sembrato che scrivessimo una pagina degna di Charles.
Abbiamo fatto nascere una luce nel deserto, tracciando in un certo senso una linea sottile, tra i macro-eventi della storia che ci esplodono davanti agli occhi e la nostra vita personale con la propria responsabilità.
Ci siamo resi conto in qualche modo, dell’importanza che quella sera anche i nostri bambini vivessero la loro prima processione e – perchè no? – la loro prima manifestazione, accendendo a loro volta una luce per mettersi in cammino con i loro piccoli passi: è l’importanza del mettersi in mezzo partendo da sè.
Che cosa possono fare rinunce, preghiere e digiuno quaresimale se sono solo un fiore neldeserto del mondo?
Risposta: esse aprono le porte a Dio, in noi! Hanno lo stesso potere di una fiaccola che si accende nelle mani di un bimbo, come fosse la prima intercessione, ovvero il primo passo di chi si compromette e si alza e resta in piedi, per un mondo più umano.
Buona vera Quaresima a tutti!