Custodire ogni vita
Sentinella! Quanto resta della notte?
È la domanda di Isaia che non finisce mai di essere opportuna, attuale.
La 44a giornata nazionale per la vita, che celebriamo in questa domenica, si intitola “custodire ogni vita”. Nel loro messaggio, i Vescovi italiani guardano al nostro tempo di chiaroscuri, che ancora una volta attende un’alba che sempre sarà davanti a noi e ci sollecitano a prenderci cura di OGNI vita.
Per questa ragione mi è tornata in mente la frase di Isaia, che tradotta in latino usa questo termine che potrebbe essere a sua volta tradotto in “custode”: il custode è una sentinella, e cioè qualcuno che attende l’alba con speranza, e cioè senza buttar via la città o la casa su cui vigila.
La cura per OGNI vita dunque, sia essa quella nascente o quella che si spegne, quella malata o quella che vive la giovinezza, quella animale o quella vegetale, nasce da qui, da questo essere sentinelle e dunque portatori di un centro, di un nucleo di luce che deve essere custodito vegliando. Senza baricentro non c’è equilibrio, senza punto di fuga non c’è prospettiva, senza un punto focale la vita resta incapace di mettere a fuoco i suoi obiettivi.
“Custodiamo Cristo nella nostra vita, per custodire gli altri, per custodire il creato”. Mi porto a casa questo invito da questa giornata: il recupero di una relazione alla luce della quale si giocano tutte le altre, la custodia di un tesoro, davanti al quale diventare sentinella.