Ci siamo arrivati!
Quanto tempo è passato, caro don Egidio, da quel giorno in cui hai avuto quella idea un po’ strampalata, di andare a pescare questo sconosciuto perchè fosse il patrono di una parrocchia nuova di zecca?
Anche lasciando perdere il fatto che nessuno – almeno nel popolo di Dio – ne aveva mai sentito parlare, Charles de Foucauld aveva altri due problemi: intanto era difficile pronunciare il suo nome… e poi, – soprattutto – non aveva le carte in regola per essere un patrono, dato che nemmeno era beato!
Eppure, dobbiamo dirlo, la profezia è guardare là dove lo sguardo di tanti non arriva, e in questa contemplazione, lo sguardo è andato davvero lontano! Bravo don Egidio!
Da parte nostra, in questi mesi di preparazione abbiamo cercato di conoscere un po’ meglio un uomo che per molti aspetti è ancora tutto da scoprire: non perchè non ci sia diventato caro, ma soprattutto per il fatto che la sua persona apre tesori spirituali notevoli e una ricchezza straordinaria di spunti che la rendono viva e significativa per la gente del nostro tempo.
San Carlo de Foucauld, nostro patrono è un uomo dai tanti doni, ed è una figura
adatta a raccogliere le sfide di un mondo che oggi ha bisogno di luci, di profeti e di buone idee.
Il logo che abbiamo scelto per questa festa, porta in sè un’idea chiara e brillante: Carlo è stato un uomo di relazioni, e di relazioni in verticale e in orizzontale.
La relazione che lo ha costituito e che è stata il
fil rouge della sua esistenza è stata senza dubbio quella con Gesù, suo tesoro e unico modello di vita.
Da lì, Carlo è diventato un abile tessitore di relazioni tra uomini e donne del suo tempo, che però non appartenevano al suo mondo: da vero esploratore nato, ha disegnato trame di amicizia giocandosi in tutto per nuovi fratelli e sorelle; ha imparato la loro lingua, i loro costumi, la loro storia, diventando profeta di fraternità universale.
Facendo festa a lui, noi raccogliamo una testimonianza e un compito: quello di essere dei fili che rendono possibile la trama di un mondo migliore, in cui il Vangelo non sia soltanto raccontato, ma soprattutto vissuto.
