L'esperienza di vacanza Elementari e Medie: sogno o vita vera?
Alla fine delle settimane in montagna, – e vi assicuro che capita tutte le volte – le famiglie raccontano sempre e invariabilmente la stessa storia: bambini, ragazzi ed educatori o addirittura adulti, che fanno il “giro dell’orologio” a dormire, esausti, quasi che le proprie batterie si fossero completamente esaurite.
Mi sono detto più volte, che la concentrazione di avventura ed
entusiasmo in giorni come questi, non ha nulla a che vedere con la vita reale, al punto che, se i giorni dovessero diventare di più, li troveremmo quasi insostenibili.
Dunque verrebbe da dire che TUTTA questa avventura non abbia niente a che vedere con la vita reale! Pensateci: bambini e ragazzi che giocano dalla mattina alla sera senza neanche l’ombra di un cellulare o di un videogame, e come se non bastasse tengono pulite e spazzate le loro camere, preparano la tavola, sparecchiano, aiutano e vanno a Messa tutti i giorni, non possono esistere!
Eppure esistono.
La vita della vacanza in montagna non è per nulla un sogno che precede il risveglio, ma un riflesso della realtà che vorremmo far vivere sempre ai nostri figli.
Educare vuol dire “Introdurre alla realtà”, ma il significato di questa espressione non è a mio giudizio, che la realtà stia davanti a noi fatta e finita, e che dobbiamo accettarla così come è, ma soprattutto, che la realtà è in gran parte il risultato di quello che cerchiamo di rendere vero ogni giorno. La realtà, in altri termini, è una “pienezza” che si avvera.
La vacanza dunque, propone un concentrato di vita buona, che non è illusione, ma annuncio che si può e si deve vivere così: educando ad una “realtà piena”.
Sì, la strabella vacanza del gruppo elementari, ha mostrato che i bambini hanno vissuto al massimo tutto, ma proprio tutto quello che abbiamo proposto loro.
Hanno mangiato tutto (fino al tris di piatti da colazione a cena), hanno giocato fino allo sfinimento (trovando nel bosco un luogo prediletto di avventura), dormito sempre tutta la notte (impossibile svegliarli se non con le cannonate), e anche, vissuto alla grande la loro relazione con Dio, nella preghiera. Un gruppo educatissimo di bambini che ci hanno stupito.
Abbiamo riscoperto il confronto! I ragazzi parlano! Si confrontano, si aprono.
Forse la cosa più bella che quest’anno ha cominciato ad emergere tra loro è stata certamente la fiducia reciproca tra ragazzi ed educatori.
Dopo uno, due, e per qualcuno tre anni di conoscenza, il gruppo sorto nell’infanzia diventa un gruppo più grande, in cui nascono amicizie, storie, e soprattutto in cui si respira una certezza: qui qualcuno ci vuole bene.
È da questa certezza che nasce il desiderio di restare.
Eh già! Senza di loro non si va da nessuna parte!
Quest’anno ci sono stati ben 19 educatori e 10 adulti oltre che a don Alessandro e a Mattia De Chiara, educatore e responsabile dell’animazione dell’Oratorio del GaN, ad accompagnare le esperienze di prima e seconda vacanza.
Tutti questi volontari, non pagati, spendono gratuitamente una settimana delle loro vacanze per stare con i più giovani.
Diamo anche il benvenuto nell’avventura del servizio, ad alcuni adolescenti che sebbene molto giovani hanno vissuto la loro prima significativa esperienza di servizio con i più piccoli! Il Signore li accompagni verso la fede piena, e che il loro stile influenzi la massa.