Una serata con i rifugiati afghani di quartiere
Dopo la significativa esperienza della colletta alimentare di sabato scorso, nella quale alcuni dei giovanissimi si sono messi a servizio dei più poveri per partecipare alla raccolta di 7 tonnellate di carità per chi di cibo non ne ha, martedì abbiamo incontrato alcuni dei rifugiati afghani che, sotto il patrocinio della Casa della Carità, hanno trovato accoglienza presso alcuni appartamenti di Proges, proprio nel nostro quartiere.
Abbiamo organizzato una serata per dare loro il benvenuto e Zamzama, Samim, Hameed, Mohsin, Naweed e Mirwais sono venuti ad incontrarci in parrocchia.
Tutti con greenpass e mascherina (che è stata tolta solo nell’istante della foto), abbiamo cercato (sulle orme di Charles de Foucauld), semplicemente di incontrarci… parlando di noi, ascoltando gli altri e condividendo qualche piatto italiano cucinato con l’attenzione alle norme della religione islamica.
Il tutto sullo sfondo di una musica che ci invitava a danzare il ballo di gente che vuole creare legami, ed essere protagonista di una vita vera.
Nella settimana in cui in Europa qualcuno ha pensato bene di proporre l’eliminazione della propria identità religiosa per non offendere chi è diverso, cristiani e musulmani in cammino si incontrano, e senza problemi nè false inibizioni, testimoniano l’accoglienza, preludio di ogni relazione.