Carissimi parrocchiani…
“Attendiamo ancora, ma non con le mani in mano”: era questo il motto con cui la scorsa settimana ho concluso il mio intervento sul “foglietto”.
Ci siamo dunque radunati come Consiglio Pastorale, e abbiamo fatto una riflessione sulla situazione presente, provando a leggere quel che sta accadendo e a pensare qualche linea-guida per il prossimo futuro.
Avrete certo avuto modo di leggere e sentire gli interventi di questi giorni, che hanno visto protagonisti da un lato i vertici della Chiesa italiana, e dall’altro il governo: raccogliamo dunque l’invito del papa a “obbedire” e il desiderio dei vescovi di “camminare”.
Tutte e due le voci dunque, optando per non leggere la diversità degli interventi nella chiave della dissonanza, ma in quella della complementarietà: da un lato i vescovi hanno alzato la voce per dire che c’è un popolo che attende e che freme per tornare a radunarsi, mentre dall’altro il papa ha sottolineato che questo popolo non intende mettersi in opposizione alle leggi dello stato, ma resta nella correttezza e nell’obbedienza.
Credo che questi due interventi, non siano stati fatti per alimentare le divisioni, ma per correggere il tiro, laddove spesso, per la complessità e la serietà della vita, la giusta direzione è il frutto di una dialettica, e cioè di una conversazione aperta.
Del resto, non è così anche con Dio?
Noi abbiamo bisogno di più occasioni, e fortunatamente il Signore è il primo che non smette di offrircele, come con Pietro, al quale tre volte chiese “mi ami?”.
In questo momento dunque, il Consiglio Pastorale si è espresso sulle priorità: quando le autorità ci permetteranno di tornare a radunarci, cominceremo dalla celebrazione della Messa e delle confessioni, riproponendo anche l’Adorazione Eucaristica.
Questo sarà il primo passo, probabilmente per tutto il tempo dell’estate, che rappresenta ancora un grande punto di domanda per tutta la società civile.
Nel frattempo, una commissione tecnica, in ascolto con le proposte e le idee che ci vengono dalla Chiesa, studierà come e con quali attenzioni ci prepariamo a far ripartire tutto questo, con particolare attenzione alla celebrazione delle Messe.
E le proposte di animazione, di oratorio, di fraternità? Al momento non ci sono possibilità concrete in vista, ma ci stiamo interrogando, e preghiamo il Signore che ci doni la grazia di uscire dal tunnel e vivere in serenità il più presto possibile.