Festa della famiglia e legame con la comunità
Ogni anno, la festa della famiglia è come uno scossone che ci invita più di tante altre feste a puntare lo sguardo su di noi! È vero che si festeggia “la Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe”, ma è altrettanto vero che parlare di famiglia rende spontaneo un paragone che spinge a chiedersi “che genere di famiglia è la nostra?”.
Una domanda simile non esclude affatto la parrocchia, che per certi versi è “la grande famiglia” nella quale tutti dovrebbero trovare non solo una porta aperta, ma ancora meglio, un posto in cui sentirsi accolti e amati.
Forse la fiaba di Pollicino, pubblicata per la prima volta nel 1697, non rappresenta la miglior famiglia possibile (il padre praticamente si libera dei figli che non riesce a sfamare…) ma il personaggio del piccolo e astuto fratello mi ha stuzzicato.
Se non fosse per lui – è subito evidente – gli altri sarebbero spacciati, e la strada di casa, irrimediabilmente perduta.
Quello che mi ha stuzzicato, sono infatti i tre strumenti di cui il piccolo si è dotato per i suoi tre viaggi di ritorno a casa.
Dapprima i sassolini, poi le briciole di pane, e infine, gli stivali delle sette leghe.
Mi sono chiesto quale di questi tre strumenti sia il più utile – metaforicamente parlando – per pensare all’arte di tenere vivo il rapporto della comunità con i tanti suoi figlioletti!
Spesso una comunità è tentatissima di sognare il mezzo più veloce, ovvero gli stivali delle sette leghe: coprire grandi distanze con il minimo sforzo, immaginare che quando si è vissuta una grande esperienza, la strada è già tutta percorsa! Nella vita di fede però, questo non accade, perchè le grandi esperienze non sono delle scorciatoie, ma semmai delle ricariche, che danno la forza di tornare a camminare piano, passo dopo passo, nel faticoso sentiero della relazione con Dio e con gli altri. Di cosa è fatto questo sentiero?
Le briciole di Pollicino rappresentano il segnapasso inconsistente, ovvero quelle esperienze che si compiono poco per volta, ma che in fondo lasciano il tempo che trovano (un po’ come i semi che cadono sulla strada nella parabola del seminatore: gli uccelli se li portano via).
I sassolini bianchi invece sono le piccole e costanti esperienze che fanno la differenza. Ne cito tre: la Messa, l’amicizia, il servizio.
Ritengo siano queste le più importanti esperienze che passo dopo passo definiscono il legame con la comunità e quindi con Gesù.
Ci torneremo nella seconda puntata!