Le letture di oggi parlano di luce, profumo, parola.
Che cosa significa? Che al cuore della fede c’è l’esperienza umana dei sensi.
Forse è un po’ paradossale dunque, che d’altra parte, spesso, la fede venga accusata di essere una mera costruzione intellettuale, che nulla ha a che vedere con la realtà.
E invece si parla di un profumo delle opere, dell’ascolto di una voce, della luce di una lampada che Giovanni Battista è stato per gli uomini del suo tempo.
Non sarà che prima ancora del Covid, siano i nostri schemi mentali a toglierci discernimento su odori e sapori della vita, rendendoci di fatto incapaci di gustarla così come la fede ce la propone?
E invece Gesù parla chiaro ai suoi interlocutori: è solo contemplando le Sue opere che si può credere in lui.
Chiedo al Signore che il non-credente che è in noi venga messo di fronte, ogni giorno, alla concretezza di Gesù, per cedere terreno al credente che gli sta accanto, e riconoscere le sue ragioni.