Tramontava il sole nel cielo infocato di Nazareth, e un vecchio falegname si godeva un po’ di tranquillità sulla soglia della sua povera bottega.
Seduto sugli scalini accanto a lui, un bimbo biondo giocava con dei pezzetti di legno.
Per la viuzza stretta e contorta che portava alla bottega, avanzò un mendicante, un vecchietto lacero e scarno.
Arrivato davanti alla bottega, si fermò: “Un pezzo di pane, per carità!” mormorò tremando e la testa gli crollò sul petto.
Il falegname balzò in piedi e lo sostenne. “Vieni, entra e riposati un poco!”
Il falegname l’aiutò a sedersi e gli porse un boccale di acqua fresca. Il poveretto bevve avidamente, ma il viso del falegname era triste.
“Purtroppo non ho del pane da darti – disse. – Non ne è rimasto neanche un pezzetto. Maria, mia moglie è andata a cercare un po’ di farina; se ti fermi, appena torna preparerà subito un pane per te”.
Il vecchietto si alzò faticosamente. “Debbo andare – disse – Ho molta strada ancora da percorrere. Ma non dimenticherò la tua bontà, falegname. Come ti chiami?”
“Giuseppe”.
Il vecchietto salutò e uscì. Sui gradini si fermò un attimo ad accarezzare il bambino che giocava con il suo mucchietto di trucioli. Il piccino alzò gli occhi e sorrise.
Anche Giuseppe era uscito sulla soglia a guardare il povero vecchietto che si allontanava curvo e tremante. “Nemmeno un pezzetto di pane ho potuto dargli! Nemmeno un pezzetto di pane” – sospirò il falegname.
Ma in quel momento lo sguardo gli cadde sui trucioli e sui pezzetti di legno che il bimbo stava allineando sul gradino; e lanciò un grido di meraviglia.
Non erano trucioli, non era legno: erano piccoli pani e ciambelline, freschi e fragranti come appena usciti dal forno.
“Gesù! Presto, Corri!” balbettò Giuseppe tremando di emozione “Non sarà lontano quel povero vecchio… Bisogna dargli un po’ di questo pane!”
Gesù sorrideva radioso. Raccolse il pane con le sue manine di bimbo, se lo strinse al petto e corse verso il fondo della strada per portare il pane al mendicante.
Ancora oggi, in certe zone d’Italia, le mamme raccontano questa leggenda ai bambini, quando, in occasione della festa di San Giuseppe sfornano dolci, piccoli pani e fragranti ciambelline arrotolate come trucioli: le zeppole di San Giuseppe, appunto.