1 dicembre

Caro Gesù...

PREGARE è parlare con Qualcuno sempre pronto ad ascoltarci

Accendo una candela alla statua di Carlo di Foucauld, chiedendogli di aiutarmi ad amare Dio e a non dimenticarmi di parlargli come a un Padre.

Oggi ricordiamo – nel 102° anniversario della sua morte – un personaggio speciale, il patrono della nostra chiesa: il beato Carlo di Foucauld. Quando qualcuno viene detto “Beato” è perché durante la sua vita ha tenuto il suo cuore vicino a Gesù, mettendolo al primo posto e facendo del bene agli altri. Per il “nostro” Carlo è stato proprio così! Ma fra poco non sarà più solo “Beato”: il Papa ha deciso che deve diventare “Santo”. E ciò accadrà ufficialmente il prossimo 15 maggio.

Ma vediamo come il nostro patrono si rivolgeva a Dio nella preghiera:

Padre mio, io mi abbandono a te,

fa’ di me ciò che ti piace.

Qualunque cosa tu faccia di me Ti ringrazio.

Sono pronto a tutto, accetto tutto.

La tua volontà si compia in me

e in tutte le tue creature.

Non desidero altro, mio Dio.

Affido l’anima mia alle tue mani, Te la dono mio Dio,

con tutto l’amore del mio cuore, perché ti amo,

e ho bisogno di affidarmi completamente a te,

con infinita fiducia, perché Tu sei mio Padre.

APPROFONDIMENTO PER I PIÙ GRANDI

CHI era Charles de Foucauld ?

“Lascio dietro di me un piccolo forte nella sabbia, la tonaca bianca macchiata del colore del sacro cuore che mostravo, alcune lettere… Lascio soprattutto il mio ‘ultimo posto’, quello che ho amato tanto. E alcuni amici nel mondo. E tu?”

L’ultima lettera di Charles de Foucauld

di Pierre Durieux , da Aleteia, 15 dicembre 2016.

Se Charles de Foucauld, morto nel 1916, avesse potuto scrivere un secolo dopo, forse avrebbe detto qualcosa del genere:

Caro amico, fratello mio:

A 6 anni sono rimasto orfano di padre e di madre. A 20 è morto mio nonno. Man mano che procedevo nella vita, intorno a me cresceva il vuoto. Ma l’abbandono, il rifiuto e il fallimento non avrebbero avuto l’ultima parola: ne sono la prova. La vita non finisce a 20 anni!

Avevo del denaro, molto. Organizzavo feste grandiose e facevo scorrere il vino a fiumi. Per questo mi chiamavano “il grande”. Tuttavia, anche tra tutte queste feste provavo un vuoto immenso. Ero a un passo dalla disperazione. Ti piacciono le feste, dici? Hai ragione! Ma prova ad affondare in quello che riempie davvero il cuore dell’essere umano!

Osservando i musulmani pregare si è risvegliato in me il senso della trascendenza. Non troviamo la fede da soli. Sboccia per grazia di Dio nel contatto con gli altri, attraverso le vie più inaspettate.

I miei dubbi mi hanno perseguitato per molto tempo, e la mia angoscia esistenziale è durata a lungo. Mi dicevo: “Dio mio, se esisti, lascia che ti conosca”. Ho voluto porre delle domande a un sacerdote, che mi ha chiesto per la prima volta di confessarmi. È stato il punto di partenza della mia conversione: bisogna usare gesti propri della fede per trovare la fede. Anche tu devi inginocchiarti se vuoi vivere in piedi.

(…) Mi dicevo che avrei fatto bene a diventare sacerdote. Avrei voluto portare Cristo in Marocco, e alla fine mi sono insediato in Algeria. La santità non è lineare, né facile… Volevo essere il fratello maggiore di quelli che dubitavano, vacillavano, titubavano.

La mia grande intuizione è stata quella di prendere l’ultimo posto, come quello di Gesù di Nazareth nei suoi trent’anni di silenzio e di lavoro: “Non posso attraversare la vita in prima classe quando Colui che amo l’ha attraversata nell’ultima”.

“Voglio abituare tutti questi abitanti, cristiani, musulmani, ebrei e idolatri, a guardarmi come a un fratello, il fratello universale”. (…) Sognavo una piccola fraternità “di preghiera e di ospitalità che irradiasse una pietà tale che tutta la zona se ne sentisse illuminata e incoraggiata”.

Ho scritto una regola di fraternità, ma non ho ricevuto neanche una vocazione. Sono consapevole del fatto che celebro la Messa tutti i giorni a Tamanrasset da 10 anni, ma non ho mai ottenuto neanche un solo convertito. Da un punto di vista umano è un fallimento totale.

E nonostante questo, a cent’anni dalla mia morte vedo dal cielo centinaia di religiosi, migliaia di laici in tutto il mondo che vivono come vivevo io, alla scuola dell’ultimo posto.

Non bisogna aspirare ad essere l’edera impaziente né la vite selvatica conquistatrice, ma piuttosto la quercia tranquilla, il tiglio umile, e ancor di più il chicco di grano, che se “caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12, 24).

L’amicizia ha un prezzo: la Vita! Sono morto assassinato 100 anni fa. Una realtà per la quale ero pronto: “Vivi oggi come se dovessi morire martire questa stessa notte”, avevo scritto. Lascio dietro di me un piccolo forte nella sabbia, la tonaca bianca macchiata del colore del sacro cuore che mostravo, alcune lettere… Lascio soprattutto il mio “ultimo posto”, quello che ho amato tanto. E alcuni amici nel mondo. E tu?

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L'ingrediente misterioso

Oltre al rosario quotidiano delle 8.15, nel mese di maggio vengono proposti 4 appuntamenti serali, alle ore 21, in zone diverse del quartiere, che possono anche diventare momenti di condivisione e amicizia.

Pre-iscriviti regolarmente alle settimane di Oratorio Estivo in cui vorresti fare l’animatore, seguendo la procedura descritta in questa pagina. Verrai poi contattato per il corso di Formazione Animatori.

Oratorio Estivo 2024

I Martedì... fuori!

Le escursioni sono parte integrante del programma di Oratorio Estivo per le medie: per chi non partecipa non sono previste attività alternative in oratorio. Il costo di ogni escursione e di €15.

Il programma potrebbe subire variazioni.

Oratorio Estivo 2023

I Giovedì special

Queste attività sono a costo zero.

  • Giovedì 15 giugno

    SI SELFIE CHI PUÒ!

  • Giovedì 22 giugno

    BICICLETTATA

  • Giovedì 29 giugno

    GANlimpiadi

  • Giovedì 6 luglio

    MANGA CLIMBING

  • Giovedì 13 luglio

    CACCIA AL TESORO

Consiglio Pastorale

Alessandro Bardelli
Angela Albini
Aurora Abbascià
Carlo Modica
Emanuela Bonaccorso
Fabio Perizzolo
Francesca Fontana
Franco Cella
Giuseppe Gallo
Luisa Elia
Marco Fiore
Marino de Stena
Miriam De Marinis
Palma Lovino
Paola Piacenti
Paolo Savino
Pier Paolo Citro
Simonetta Barbieri
Ugo Cavallaro

Vita da spiaggia, animazione ed escursioni via mare in una delle incantevoli località nelle vicinanze (Portofino, San Fruttuoso, ….) sono gli ingredienti di questa imperdibile vacanza. Il tutto in un contesto di “amicizia nella fede” che garantisce inclusività e attenzione all’altro.

La casa per ferie Ferienheim Fölserhof, immersa nel verde e dotata di tutti gli spazi e le attrezzature (inclusa la piscina) adatte a far vivere ai bambini una vacanza divertente e a contatto con la natura. Quest’anno i pullman possono raggiungere l’ingresso della struttura e parcheggiare nelle sue immediate vicinanze.

Attività Gruppo Certa Età

Calendario 2024/25

  • mercoledì 2 ottobre

    Adorazione + merenda (ore 15.00)

  • mercoledì 9 ottobre

    Pranzo

  • mercoledì 23 ottobre

    Catechesi

  • mercoledì 6 novembre

    Gita a S.Egidio in Fontanella (BG)

  • mercoledì 13 novembre

    confessioni

  • mercoledì 20 novembre

    Pranzo d'autunno (con cassoeula)

  • mercoledì 4 dicembre

    Catechesi di Avvento

  • mercoledì 11 dicembre

    Rosario + merenda (ore 15.00)

  • mercoledì 18 dicembre

    pranzo di Natale

  • mercoledì 15 gennaio

    rosario + merenda

  • mercoledì 29 gennaio

    pomeriggio musicale con danilo

  • mercoledì 12 febbraio

    adorazione eucaristica (ore 15.00)

  • mercoledì 26 febbraio

    rosario + merenda (ore 15.00)

  • mercoledì 5 marzo (mercoledì grasso)

    pranzo di carnevale

  • mercoledì 16 aprile

    confessioni (ore 15.00)

  • mercoledì 30 aprile

    Gita a Brunate (tutto il giorno)

  • mercoledì 14 maggio

    pranzo di fine anno

  • mercoledì 21 maggio

    catechesi

  • mercoledì 28 maggio

    Gita culturale a Milano